Archivio per la categoria ‘Pagine d’inchiostro’


Buongiorno a tutti amici, colleghi e a voi tutti lettori.

Oggi vorrei parlare di un argomento molto sensibile che mi sta particolarmente a cuore: la violenza sulle donne.

La mia incredulità davanti a brutali avvenimenti che toccano il sesso femminile mi sconvolge ogni giorni di più e nonostante io mi sforzi ripetutamente di capire, non ci riesco.

Io vedo la figura femminile nettamente superiore a quella maschile e vi spiego anche il perché:

Credo che antropologicamente da sempre l’uomo inteso come essere maschile non è mai riuscito ad evolversi nello stesso modo in cui ha fatto la donna. La scienza afferma che la nostra discendenza è di certo “animale” ed è proprio da questo ceppo di partenza che l’uomo non è ancora riuscito a liberarsi. Nell’essere maschile l’istinto è molto più forte della donna e la pulsione sessuale è predominante in ogni aspetto della vita che lo circonda.

Migliaia di anni fa quando l’uomo non era altro che un “primate”, la logica del branco vedeva il capo dello stesso accoppiarsi con più elementi femminili possibili per dare un’ovvia successione alla specie; reminiscenze di ciò si ritrovano osservando un gruppo di donne che sottoposte a una continua frequentazione arriveranno ad avere un tempo d’ovulazione identico. Questo in epoca preistorica permetteva agli uomini del branco di ingravidare più donne contemporaneamente.

Nel corso dei secoli la cosiddetta evoluzione ha liberato gli esseri umani da molte di queste pulsioni primordiali e colei che è riuscita ad adattarsi meglio al nuovo status quo è stata la donna. L’uomo, il cui potere era incentrato proprio sulla perpetuazione dei geni si è ritrovato ad un tratto svuotato dal suo ruolo di capo stipite. Da questo ragionamento ne scaturisce, a mio avviso, un secolare accumularsi di frustrazioni che lo ha visto perdere potere, soprattutto psicologico, nei confronti del suo simile femminile.

La storia ha visto milioni di casi di sfruttamento delle donne, e sfortunatamente nell’epoca in cui viviamo questa piaga non è ancora stata debellata. Il maschio ha adottato come forma di difesa nei confronti di colei che si è adatta meglio all’evoluzione, l’arma della forza, unica arma che ha ancora in suo possesso. Con la forza ha infatti da sempre costretto la donna ad essere inginocchiata al suo servizio e ne ha soffocato così la grandezza.

Il modo di agire dell’uomo non si è dunque mai riuscito a staccare realmente dall’istinto animale e oggi che la donna dopo dure e difficilissime battaglie sta riuscendo a ritagliarsi lo spazio sociale che le spetta (di passi in avanti da fare ne mancano ancora tanti) l’uomo cosa fa? diventa donna.

Oggi assistiamo a un’emancipazione femminile sconvolgente che sta travolgendo il modo stesso di vedere la società maschilista e qualunquista da sempre comandata dall’istinto maschile e l’uomo incapace adesso di tener testa a quest’essere meraviglioso che lo supera in bellezza e intelligenza, decide di emularlo svuotandosi non solo del suo istinto ma anche della sua estetica “bruttezza”.

Di certo come in ogni cosa, le generalizzazioni non hanno poi nessun valore attivo e quindi giusto che io ricordi che questi cambiamenti non toccano ogni uomo e ogni donna ma soltanto una parte di essi. Una parte che però di giorno in giorno si accresce e si amplia verso confini sconosciuti. Se questa è però la soluzione allo sfruttamento e alla violenza sulle donne, ben venga un mondo fatto di sole donne: siano esse nate tali, o siano uomini diventatici.

Fatto sta che la violenza su questa magnifica e impareggiabile creatura continua ad avvenire e non riesco a non pensare alla povera ragazzina di Palermo uccisa qualche giorno fa da quell’essere immondo che tutto può definirsi tranne che uomo. Soltanto il pensare che lui è un uomo non mi permette di guardarmi allo specchio. Non posso far altro allora che immaginare costui come una bestia, uno di quei lupi nascosti da un volto umano che uccidono solo perché inferiori.

Quando la donna era schiava le si ammazzavano i sogni e la libertà, ora che non lo è più non si può far altro che ammazzare lei!

Tremo soltanto pensando a questa frase.

Mi dispiace miei cari colleghi di sesso, non saranno i vostri coltelli o le vostre pistole a rendervi superiori a una donna. Abbiamo perso il treno dell’evoluzione e non possiamo fare altro che inginocchiarci e adorare quest’essere perfetto della natura.

E voi donne, non fatevi ubriacare da un potere che sta crescendo sempre più tra le vostre mani: non diventate uomini!

Dario

I sogni non appartengono alla notte

Pubblicato: 15 ottobre 2012 da Dario Stissi in Pagine d'inchiostro, Pensierole
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A.s. Ci saranno errori di grammatica, di lessico, di battitura, di distrazione e chi più ne ha più ne metta! Se tutto ciò potrebbe turbare la tua sensibilità sei nel posto sbagliato!

Buongiorno piccole gocce d’inchiostro vagante!

La notte è saggia e lo è ancora di più quando la saggezza si diffonde tra più persone riunite in una discussione!

Ho sempre pensato che la forza di una persona sia sufficiente ad affrontare i piccoli grandi problemi della vita ma l’energia di più persone messe insieme potrebbe annientare il mondo. Così, quando ti ritrovi ad accudire con le tue parole una persona cara in difficoltà ti spogli dal tuo essere uno, nessuno e centomila (Pirandello Docet) e diventi, o almeno ci provi, il più puro possibile.

Davanti a certi discorsi, a certe persone e a certa maturità non puoi far altro che demolire le tue cinta murarie e lasciarti andare. Sfogare i tuoi pensieri più nascosti; quelli silenziosi che come la costante goccia di un rubinetto che perde, finiscono per bucarti l’anima. Io credo che tutte le persona assomiglino ad una batteria di bottiglie di champagne: quel maledettissimo tappo trattiene la tua voglia di scoppiare, piangere, sfogarti e gridare. Certamente ogni persona è diversa dall’altra (grazie a Dio è così), c’è chi riesce a parlare tranquillamente dei suoi problemi e chi invece assorbe fino a scoppiare. Come se la bottiglia di champagne anziché liberare il gas attraverso l’apertura del tappo di colpo esplodesse spargendo intorno a sé centinaia di pezzi di vetro. Quei pezzi di vetro che per primi andranno a colpire le persona che ami e che ti sono state sempre vicino.

Tu ti guardi e ti ritrovi a pezzi, sparso sul pavimento di un pavimento vuoto e inizi a raccogliere i tuo cocci e ricomporti fino a riformare la bottiglia stupenda che eri prima di esplodere. Il giro poi ricomincia…

Bisogna imparare crescendo che la soluzione non è l’esplosione ma l’apertura del tappo! La festa che inizia in quel momento, il liberare sulla giusta via le bollicine del tuo brio e della tua gioia per poi brindare con loro alla vita.

In certe occasioni gli “amici” di sempre, quelli che dovrebbero scappare da te quando minimamente avvertono che qualcosa non va, latitano e cercano di non stressare la loro già stressata vita con i tuoi pensieri e le tue frustrazioni. Non tutti gli amici sono così, ma il 98% lo è. Certamente questo è il mio modestissimo parere! Ti ritrovi così a incontrare gente che conosci poco o niente e stringere in pochissimo tempo un rapporto che magari non hai con persone che conosci dall’infanzia, forse perché troppo piene di preconcetti e sicurezze. Fatto sta  che questi “sconosciuti” riescono ad aprire i cassetti più nascosti del tuo cuore e ti lasciano il giusto spazio per sfogarti e vi dico di più: TI ASCOLTANO!

Viviamo un periodo storico molto difficile per la nostra generazione. Un periodo in cui gli sforzi e i sacrifici non hanno più valore e dove nemmeno il pezzo di carta ha più rilevanza. Dicono che non ci sono più guerre, che il mondo non ha mai conosciuto un periodo così lungo di pace: SI SBAGLIANO! Non capiscono che non sono i più i cannoni a sparare non sono i bombardamenti dall’alto che stanno uccidendo le persone. Ci state ammazzando psicologicamente!

Una guerra sottile e diretta che sta rendendo il mondo globale sotto una pesante e costante dittatura economica, ci stanno svuotando non solo le tasche ma anche l’anima.  Solo chi non perderà mai il piacere delle parole, del profumo dei libri, della filosofia del carpe diem e solo chi riuscirà a comprare per bisogno e non per imposizione potrà definirsi realmente forte.

Che ce ne frega a noi dello spread, del pil, della borsa, della banca centrale, di Draghi (preferirei parlare di come si sconfiggono i draghi e si salvino le principesse, di Monti (gli unici che mi piace ricordare sono quelli di Heidi) , di sacrifici, di tasse, di lacrime e sangue.

Che ce ne frega a noi se voi non avete più fantasia e i numeri hanno preso il posto della vostra immaginazione?

NOI VOGLIAMO SOGNARE!

Non importa se poi riusciremo a realizzare i nostri sogni, ma vogliamo avere la mente libera per poter sognare e immaginare una vita diversa da quella che ci state dando VOI!

 

 

 


A.s. Ci saranno errori di grammatica, di lessico, di battitura, di distrazione e chi più ne ha più ne metta! Se tutto ciò potrebbe turbare la tua sensibilità sei nel posto sbagliato!

Oh oh è già mattino, ma che bella cosa!

Che bella cosa svegliarsi naturalmente senza il suono maledetto di una sveglia, stiracchiarsi, rigirarsi e pensare e ripensare con la mente pulita e rigenerata. Ho sognato ad occhi aperti migliaia di cose bellissime durante i miei tranquilli risvegli. Credo che sia il momento più bello dell’intera giornata.

Senti letteralmente i tuoi neuroni riempirsi di voglia di immagini e desideri e ti sembra ancora di stare dormendo e magari sognando cose bellissime e a volte, sfortunatamente, surreali. Continuare a sognare ad occhi aperti fa del sogno qualcosa di cosciente e voluto, qualcosa di controllabile e desiderato. Crei ciò che vorresti cambiare nella tua vita o che magari ti aspetti del tuo futuro e dai alla tua giornata un’impronta diversa: di sfida, di riscatto, di creazione.

Che bella parole è CREAZIONE!

Per prima cosa ti viene in mente il mondo, l’universo e il tutto ciò che ruota intorno a te. Cose che non riesci a percepire ma che sai che sono enormemente presenti. Chi le avrà mai create? Un dio, degli dei, la magica natura o davvero tutto esiste da sempre e non per forza c’è un inizio e una fine. Chi ha mai detto che a tutto bisogna obbligatoriamente ricondurre un creatore e un distruttore. Potrebbe essere sbagliato il nostro punto di vista e il nostro modo di ragione su tale questione.

Tutto esiste da sempre e durerà per sempre e se davvero che “nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma”, come il grande Lavoisier ha enunciato; tutto ciò che percepiamo quotidianamente è solo la trasformazione di ciò che un tempo è stato e che in futuro sarà. Anche noi un tempo eravamo polvere (se dobbiamo fare riferimenti biblici) ma poi siamo diventati carne e un giorno forse torneremo ad esser polvere; ma se dalla polvere siamo nati chi può vietare che la stessa polvere non possa tornare ad essere carne?

Il mio è un ragionamento che prova ad andare al di là del religioso o dello scientifico o di qualsiasi altra cosa che si voglia obbligatoriamente racchiudere tra paletti e canoni. Questo è solo il mettere a frutto ciò che l’uomo, e quindi io, possiede: la ragione.

Chi dunque può negare che tutti noi possiamo creare qualcosa! Se per ipotesi dio non esiste e nessuna entità superiore vigila sui nostri destini ma è la natura stessa (dove natura sta per tutto ciò che regola l’esistenza dell’universo: leggi fisiche e quant’altro) che si rigenera. Io oggi potrei svegliarmi e proclamarmi dio di me stesso! Io ho il potere di poter creare qualcosa dal nulla ( il lettore capirà che l’utilizzo del termine creare è sempre soggetto alla premessa fatta sopra riguardante la trasformazione delle cose, quindi parliamo di un effimero creare che altro non è che un trasformare) . Creo la mia giornata e ne determino il percorso: decido se svegliarmi ad un certa ora oppure no, da che lato del letto alzarmi, se fare colazione oppure no e potrei altresì decidere di andare o meno a lavorare. Chi mi vieta di non andarci? Nessuno. Soltanto la società può sviare le mie decisioni e la comunità di massa nella quale siamo infangati prende le decisioni che spettano solo ed esclusivamente a noi.

Ormai nessuno fa caso al fatto che non siamo più liberi nemmeno di creare le nostre giornate nonostante ci sia in noi la voglia innata di farlo. Viviamo in un sistema che ci fa vivere come all’interno di un programma militare: devi fare questo, devi comprare questo, non puoi vivere senza questo, devi comportarti così ecc. Abbiamo perso l’inventiva e l’ingegno e chi prova a farlo combatte contro un mondo talmente radicato e insulso che lo distrugge psicologicamente. Non c’è partita!

Chi prova a creare se stesso finisce per perdere ciò che è se stesso!

Non si fa per cattiveria o per stupidità, è soltanto il frutto di una lotta contro un mostro che combatte attraverso armi impari. La mente pur essendo la cosa più sensazionale e fantastica che l’uomo possieda, ha i suoi labili limiti ed è lì che il mostro va a colpire ed è lì che lui piazza le sue catene. È uno di quei nodi che più ti dimeni per scappare e più lui si stringe sul tuo collo minando la tua vita.

Sfortunatamente siamo tutti schiavi!

Io per esempio sono schiavo delle parole, oltre ovviamente a tutto il resto (mica sono immune dalla schiavitù tecnologica ecc) ma a maggior ragione io sono schiavo di esse. Questa però è a mio avviso è la schiavitù più libera sotto la quale un uomo può cadere. La parola è l’unica cosa che nessuno potrà mai toglierci: sia essa scritta, parlata, GRIDATA, comunicata coi gesti. Nessuno e ribadisco nessuno potrà mai toglierci il piacere di esprimere il nostro pensiero, in molti paesi del mondo magari non potrai condividerlo, ma il tuo io parlante potrà sempre comunicare con qualcuno o addirittura qualcosa. Io ad esempio in questo momento sto comunicando attraverso qualcosa a qualcuno,ma nessuno mi da la certezza che questa qualcosa verrà percepita da qualcuno. Magari nessuno leggerà mai quello che sto scrivendo ma in realtà le parole sono qui belle e stampate, espresse e gettate su questo foglio. Come vedete nessuno può impedirmi di fare ciò che sto facendo, e io mi sento uno schiavo libero!

 

Prima parlavo del mattino, di quante speranze si ripongono in esso e sull’intera giornata che sta iniziando. Che bella cosa svegliarsi e sentire i propri sensi accendersi: l’odore del caffè appena fatto, le mani bagnate sul viso, notare quel raggio di sole che attraversa la stanza e ascoltare i rumori della strada. Tutto questo ti dice che una nuova giornata sta iniziando e che non sarà uguale a quella di ieri ma nemmeno a quella di domani.

Una nuova giornata da vivere!

Perché si sa, ogni attimo è un dono e la trasformazione è sempre lì in agguato; quindi meglio esser sempre pronti e felici a diventare qualcos’altro.

Dario

Giorno 4 -11/10/2012

Pubblicato: 11 ottobre 2012 da Dario Stissi in Pensierole

A.s. Ci saranno errori di grammatica, di lessico, di battitura, di distrazione e chi più ne ha più ne metta! Se tutto ciò potrebbe turbare la tua sensibilità sei nel posto sbagliato!

“Four Minutes”  Madonna & Justin

Buonaseeeeeeeeeeeeeeeeeeeera carissimi!

Vi sono mancato? oh si, certo che vi sono mancato! Manco spesso a me stesso figuriamoci a voi…

Da dove iniziare mmm, lasciatemi pensare un attimo perché di cosa da raccontare potrei trovarne a bizzeffe:

Number 1

Abbiamo siglato un pace con la mosca :O strano ma vero ma la calma apparente sembra piano piano riprendere piede. Certamente il tutto è stato deciso dall’Umpa me medesimo. Ho capito che posso controllare la mia vita! (Ursula: ah si? bella scoperta!) Nel senso che la frase: ognuno è artefice del proprio destino; non è poi così errata. Ho voluto mettere a tacere la mosca per un po’, bingo! fatto! Basta essere più furbi delle mosche!

Nel frattempo però suXana ha iniziato ad avere un rapporto più pacifico con Ursula e entrambe stanno più o meno convivendo tranquillamente; nonostante qualche piccola incomprensione le cose tra loro migliorano. Speriamo però che Ursula sia consapevole che un giorno questo loro amore finirà… dovrà pur finire!

“Senza una donna” Zucchero & Paul Young

Sapete una cosa? certo che no!

La mia vita potrebbe cambiare nuovamente! Nel senso che potrebbe stravolgersi da un momento all’altro e  vi prometto che se avverrà voi sarete i primi a saperlo.

La vita prende, la vita dà è il do ut des della natura.

Sono curioso di sapere se voi abbiate la minima idea di cosa sia la somatizzazione…

Io non ho ancora ben chiaro questo concetto, cioè io mi preoccupo perché devo fare un esame, ad esempio, e mi fa male la pancia :O dove diavolo sta il nesso? Al massimo dovrebbe farmi male la testa visto che è quella che sto sforzando per studiare. Misteri del corpo umano… per la sezione misteri vi rimando al precedente post: MISTERI.

“Don’t stop the party” The Black Eyed Peas

Questa canzone mi ricorda che sono fortemente in ballo e se dobbiamo continuare a ballare non ha nessun senso logico decidere di fermare la festa. Alzi la mano chi non vuole continuare a ballare!

Caspiterina, la parola ballare mi fa pensare a quando vivevo a Londra e a tutti gli psy party che mi sono sparato in quella maledettissima città. Io non ho mai capito come facevo a ballare anche per 6 ore di fila come un forsennato senza il benché minimo utilizzo di sostanze stupefacenti. Non prendiamoci per il culo, lo sanno anche i fiammiferi spenti e gettati sul marciapiede che i ragazzi in questo periodo storico si stanno spaccando maledettamente a droghe. Non so se invidiarli o biasimarli… Io grazie a dio a parte qualche super mega cannone e qualche bong bong bong non ho mai falto il salto di qualità, quindi non saprei descrivervi come ci si sente ma le ho viste tutte. Si si ho visto tutto ciò che la vostra contorta mente da drogati può immaginare. A Londra ho conosciuto persone di tutti i tipi e la maggior parte di loro si faceva di qualsiasi cosa chimica e non che poteva dargli calorosissimi momenti di sano e puro sballo. Quanti ne ho visti distruttissimi 😀 Se ci penso ancora mi viene troppo da ridere.

” Many rivers to cross” Jimmy Cliff

Fatto sta che drogarsi non è buono ma se vi piace farlo e vi da soddisfazioni e piaceri soprannaturali avete la mia comprensione!

A dire il vero forse ho avuto sempre troppa paura di lanciarmi verso questo particolare mondo, e forse la paura mi ha salvato la vita o magari mi ha soltanto escluso dal fare qualche esperienza in più.

Una frase mi viene in mente e mi piacerebbe condividerla con voi:

La paura è quella bellissima cosa che fa benissimo il suo compito fino a quando non diventa determinante nella tua vita.

È giusto aver paura, è naturale ma non bisogna mai farsi condizionare troppo da essa. Avete presente il troppo è sempre TROPPO, anche della paura si dovrebbe riuscire a trovare il giusto equilibrio, la giusta misura e quando essa cerca di prevaricare rimetterla a suo posto.

Non abbiate paura d’aver paura se no sara lei a non aver più paura di voi!

Vi lascio con questo pensiero e con questa canzone:

“Boat behind” Kings Of Convenience

Buona paura a tutti!

Dario

Mani

Pubblicato: 8 ottobre 2012 da Dario Stissi in Pagine d'inchiostro, Poesie

Sentir le tue mani

nonostante esse non siano vicino,

provar quel piacere

del sentirsi parte di uno stesso cammino,

son bellezze che stentan e rallentan il cuore mio.

Gioisco nel tetro buio in cui la strada attraverso passa

poiché il profumo della tua scia

inebria me e la mia via.

Un’anima dispersa tra valanghe e fitta nebbia,

trova ancor lassù la cima

che il ciel con forza scheggia.

Non lasciar cader i miei passi

al di là di questa reggia.