Mi presento


Sono Dario Stissi, ho 28 anni e lavoro per la Lindt.  Sono uno studente atipico, infatti sono iscritto alla facoltà di lingue di Catania più per hobby che per effettiva disponibilità alla studio. Vivo a Catania, nonostante la mia reale residenza si trovi a Biancavilla (un paesino della zona etnea, poco distante dalla città). Parlo molto bene l’inglese, grazie a una meravigliosa esperienza di due anni fatta a Londra. Mi piace il cinema, la musica in genere e qualsiasi forma d’arte che si possa definire tale.

Mi incuriosisce la filosofia orientale, ed in maniera particolare, quella Buddista. Non a caso posso annoverare tra le mie letture più piacevoli alcuni importanti libri del Dalai Lama. Si, sono una persona che prova piacere nel leggere, nel sapere. Più che piacere, direi che provo curiosità. Sono incuriosito da tutto ciò che non so, e questo non  racchiude soltanto la conoscenza oggettiva in sé ma anche soltanto il finale di un bel racconto.

Provo immenso piacere nel condividere le mie emozioni impulsive. Sono infatti un creatore di mescolanze di parole di getto. Scrivo a volte, senza considerare le regole o gli schemi. Inizio concentrandomi sul testo per poi finire a ritrovarmi a schiacciare tasti senza senso imprimendo pensieri confusionari. Scrivo come se stessi sognando, un pensiero colto al volo prende piede tra le parole e un altro subito dopo lo raggiunge, creando così una costruzione sorretta da un filo che di razionale ha solo il linguaggio. Manca spesso una corretta punteggiatura, o addirittura viene a mancare una grammatica basilare, ma quando si scrive d’impulso non ci si può fermare lì a pensare, cosa sia giusto o no, o se una virgola sta bene qui o lì. Si scrive! Un pittore quando dipinge la sua tela come può fermarsi, cancellare, ridisegnare, fermarsi, riflettere. Come può fermare un colpo di pennello, quando ormai quello giace già sulla tela? Un artista non sarebbe tale se lasciasse la ragione a guidare il pennello e non l’impulso.

Ho deciso di chiamare questo mio blog  ” Ink on my fingers” perché esprime il mio essere. Mi sento con le dita sporche d’inchiostro, sento le pagine sotto le mie dita e tra loro e il foglio sgorga, denso e possente, un fiume d’inchiostro. Nero, si, nero come il nulla da plasmare e creare su quel foglio bianco come il tutto, il tutto da abbracciare e riempire. Le mie dita viaggiano tra il nero e il bianco, tra il nulla e il tutto. Creano, abbracciano, plasmano e riempiono.

commenti
  1. Alda Cannizzo ha detto:

    ahahah ne so qualcosa di punteggiatura mancante!! 😀

  2. cerchidifumo ha detto:

    che puccioso! 🙂

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