Omero, come tutti sappiamo, decantò le gesta di tanti eroi della nostra antichità e fin da bambini ci ha fatto sognare e crescere grazie ai suoi racconti. Leggendo le sue opere abbiamo viaggiato attraverso il tempo e ci siamo ritrovati spettatori diguerre, amori e spettacolari avventure che ci hanno lasciato a bocca aperta.
Fu così anche per il piccolo Heinrich Schliemann il quale si innamorò talmente tanto delle opere omeriche da farne la sua stessa ragione di vita. Iracconti della inespugnabile Troia e del suo re Priamo, dell’ira di Agamennone disposto a vendicare il rapimento della sua Elena da parte di Paride fratello del valoroso Ettore, e di Achille invincibile e vanitoso amante della gloria; tutto questo ha portato Schliemann alla ricerca dei resti della città indistruttibile che si fece ingannare dall’astuzia di Ulisse.
Le sue ricerche lo condussero sulla collina Hissarlink, in Turchia, dove un suo predecessore aveva già tracciato la posizione esatta di dove con quasi assoluta sicurezza si fosse trovata l’antica città di Troia. I permessi per iniziare i lavori arrivarono presto e l’équipe dell’imprenditore tedesco(Schliemann non era affatto un archeologo, la vita però lo aveva reso talmente ricco che si poté permettere di esserlo) iniziò gli scavi. A breve furono scoperti resti di città antiche sovrapposte. Ben nove strati di reperti tutti risalenti a epoche storiche diverse.
Nessuno però poteva immaginare che durante queste ricerche sarebbe tornato alla luce uno dei tesori più splendidi appartenuti ai tempi antichi. Il ritrovamento avvenne tra maggio e giugno del 1873 e lasciò notevolmente stupiti i suoi scopritori.
Il “Tesoro di Priamo”, così definito da Schliemann, si trovava dentro a un forziere lungo un metro e alto 45 centimetri, al cui interno vi erano: uno scudo di rame; un calderone di rame con manici; sei lame di coltello in argento battuto; un oggetto di rame non identificato; un vaso d’argento contenente due diademi d’oro, tre braccialetti, 8.750 anelli, due piccoli bicchieri, bottoni e altri piccoli oggetti d’oro; un vaso di rame; una bottiglia d’oro battuto; due coppe d’oro di cui una battuta e una fusa; diversi bicchieri di terracottarossastra; una coppa di elettro; tre vasi d’argento con parti fuse in rame; diversi bicchieri e vasi in argento; tredici punte di lancia in rame; quattordici asce in rame; altri manufatti in rame tra i quali la chiave di una cassetta.